Oggigiorno veniamo quotidianamente e volutamente martellati su quella che io definisco una “pseudo-pandemia”, pur senza negare la presenza di un virus un po’ più virulento del solito. Basta semplicemente controllare i dati ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità per rendersene conto (Caratteristiche dei pazienti deceduti positivi all’infezione da SARS-CoV-2 in ItaliaAspetti epidemiologici nel mondo), vedendo l’età media dei decessi e confrontando i dati con altre cause di morte; e basta anche solo ragionare su quanto osserviamo quotidianamente, sempre che si voglia vedere però la realtà, andando oltre questa cortina fumogena creata appositamente dal cosiddetto mondo dell’”informazione”.

Cos’è questo coronavirus e da dove proviene: è stato detto di tutto e di più (anche per creare confusione su confusione); vorrei ora però portare a conoscenza un diverso punto di vista che volutamente viene tenuto nascosto. A tal riguardo vi è un’interessante pubblicazione scientifica intitolata “5G Technology and induction of coronavirus in skin cells” (La tecnologia 5G e l’induzione del coronavirus nelle cellule della pelle) pubblicata nella rivista JOURNAL OF BIOLOGICAL REGULATORS & HOMEOSTATIC AGENTS il 9 Giugno 2020. Questa pubblicazione è ad opera dei ricercatori M. Fioranelli, A. Sepehri, M.G. Roccia (Dipartimento nucleare e radiazioni fisiche dell’Università G. Marconi di Roma), M. Jafferany (Central Michigan Saginaw, Michigan , USA), O. Yu. Olisova, K.M. Lomonosov e T. Lotti (Department of Dermatology and Venereology, I.M. Sechenov First Moscow State Medical University, Moscow, Russia).

Gli autori di questa ricerca ci danno un quadro sicuramente inconsueto della comparsa del coronavirus. Essi ci dicono innanzitutto che l’attuale tecnologia del 5G è formata da onde millimetriche con frequenze che sono superiori a 24 GHz, raggiungendo fino a 72 GHz. Le cellule biologiche possono agire da ricettrici di queste onde, infatti tali onde elettromagnetiche possono essere assorbite dalle cellule del derma, le quali agirebbero come delle antenne, trasferendole così ad altre cellule. Le cellule della pelle sono strettamente collegate alle fibre nervose, le quali nel sistema nervoso giocano il ruolo di “cavi” che conducono delle correnti elettriche. Queste correnti così producono alcune onde elettromagnetiche captate dai melanociti, dai cheratinociti e dalle altre cellule del derma. Questo è quanto avviene normalmente agendo dall’interno; d’altra parte le cellule della pelle possono però anche captare le onde emesse dalle antenne presenti nell’ambiente e trasferirle ad altre cellule ed ai neuroni.

Come è possibile che delle cellule trasmettano ad altre cellule delle onde?

È il DNA presente nel nucleo cellulare a permettere ciò. Il DNA è formato da particelle cariche elettricamente ed ha una struttura tipo un induttore elettrico, è in grado cioè di generare un campo magnetico al passaggio di una corrente elettrica. Solo onde con una lunghezza più piccola del millimetro possono tuttavia penetrare nelle cellule ed interagire con gli induttori formati dal DNA. Allora il DNA interagisce con le onde elettromagnetiche esterne, si mette in movimento e produce ulteriori onde nelle cellule stesse. Ad ogni movimento del DNA i suoi atomi ed i suoi elettroni si muovono, e dal movimento di particelle cariche elettricamente si formano alcune onde magnetiche . Di conseguenza il DNA emette sia campi elettrici che magnetici. I ricercatori ci dicono poi una cosa interessantissima, cioè che la forma di queste onde è simile alla forma delle basi esagonali e pentagonali presenti nel DNA dal quale si originano. Queste onde generate dal movimento del DNA riescono poi a produrre dei buchi nei liquidi all’interno del nucleo cellulare, per riempire i quali vengono prodotte ulteriori basi esagonali e pentagonali. Queste basi possono poi unirsi le une alle altre e formare delle strutture simili a dei virus come il Coronavirus, il COVID-19 che è un virus ad RNA. Un virus infatti è in generale un frammento di DNA oppure di RNA circondato da un involucro di tipo proteico. Quanto si può evidenziare è che delle vibrazioni creano delle basi, cioè generano della materia; allora abbiamo qui la conferma che alla base dell’origine della materia vi è una vibrazione che può poi essere ricondotta ad un suono!
I sopraccitati ricercatori hanno allora individuato una via di formazione del COVID-19; il virus con il genoma ad RNA maggiore tra quelli conosciuti e le dimensioni insolite di questo virus ci confermano che l’azione aggressiva di queste radiazioni della tecnologia 5G è particolarmente incisiva. Al fine di produrre questi virus all’interno della cellula è necessario che la lunghezza d’onda delle onde esterne sia più corta che la dimensione della cellula stessa, così i 5G possono essere dei validi candidati nella costruzione di strutture simili ad un virus come il COVID 19. Appare ora anche più chiaro come mai i virus vengano definiti dei parassiti intracellulari obbligati: sono obbligati a stare dentro le cellule semplicemente perché sono generati dalle cellule stesse, senza di esse non avrebbero origine!
In questa pubblicazione infine viene affermato che le onde nella tecnologia 5G possono interferire nella espressone genica cellulare, attivando alcuni geni e disattivandone degli altri: è chiaro allora che la tecnologia 5G è tutt’altro che innocua!

Questa interessante pubblicazione elaborata da questi bravi ricercatori mi rimanda ad un geniale scienziato misconosciuto vissuto a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, sto palando di Georges Lakhovsky. Quest’uomo comprese già allora, nonostante la scienza non conoscesse ancora bene il DNA e non fosse stata ancora descritta la sua struttura a doppia elica, che il materiale genomico presente nel nucleo cellulare è in grado di entrare in risonanza con le onde cosmiche che giungono dall’esterno. Lo stato di salute e benessere dell’uomo è proprio in relazione con questa risonanza, là dove però si creano delle interferenze (come, per esempio, dormendo sopra una faglia geologica), le cellule non possono più vibrare in risonanza col cosmo, si crea così un’alterazione oscillatoria che porta alla malattia. Ogni malattia era considerata da quest’uomo uno squilibrio oscillatorio. Lakhovsky affermava che le cellule sono dei circuiti oscillanti capaci di generare delle onde elettromagnetiche (un circuito oscillante in genere è formato da un filo conduttore avvolto a spirale e nel quale una corrente elettrica può oscillare da un’estremità all’altra, generando un’onda elettromagnetica, infatti l’emissione delle radiazioni implica un fenomeno oscillatorio) e per curarle da uno squilibrio oscillatorio egli aveva ideato un oscillatore ad onde multiple che utilizzò con successo nel curare dei malati di cancro (a tal riguardo leggere l’interessante libro “La Terra e noi” di Georges Lakhovsky, edito dal Centro di Ricerca Georges Lakhovsky). Se allora le cellule possono entrare in risonanza con le radiazioni cosmiche, lo possono evidentemente fare anche con le onde 5G: quanto scoperto da questo bravo ricercatore russo è una conferma di quanto affermato nella pubblicazione sopraccitata e si consideri quanto fu egli geniale, già un secolo fa affermava queste cose! Che fine fece quest’uomo? Morì per “caso” a seguito dell’investimento da parte di una limousine: quando ci si mette di mezzo la sfiga…

Rudolf Steiner nel 1918, riferendosi all’”influenza spagnola”, aveva affermato che la febbre era una conseguenza di escrezioni delle cellule avvelenate (va ricordato che la diffusione dell’elettricità prese piede a partire dalla fine del XIX secolo). I virus così sarebbero dei frammenti di DNA o RNA con qualche proteina che vengono espulsi dalle cellule avvelenate, nulla avrebbero a che fare con le infezioni, sarebbero solo dei rifiuti eliminati dalle cellule. Vediamo allora come è chiaramente riconducibile questa affermazione di R. Steiner alla pubblicazione di cui si è parlato, il tutto passando pure attraverso Georges Lakhovsky! Il calore e la febbre sarebbero così la risposta del corpo all’eliminazione di ciò che l’ha intossicato, la diffusione poi è virale perché l’inquinamento elettromagnetico, oggi amplificato dalla tecnologia 5G, è ubiquitario e supportato da altre forme d’inquinamento (chimico, fisico, sonoro, luminoso, radioattivo, medico…) che rendono più ricettive le nostre cellule alle onde elettromagnetiche: oggigiorno non mancano occasioni alle nostre cellule per essere intossicate!

Ecco allora che sta a noi la scelta di introdurre nelle nostre vite delle svolte, al fine di fare il possibile per scongiurare questo flagello che si sta abbattendo sull’umanità, partendo per esempio dal ridurre l’uso del telefono mobile il più possibile, fino possibilmente a disintossicarsene!

Fabrizio Testasecca

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