Biopensieri 2010

luglio 2010

RICOLTIVIAMO DUE CAMPI DI GRANO

L’anno scorso proprio nei BioPensieri di luglio, lanciai l’idea di seminare e coltivare insieme un campo di grano: un percorso di lavoro e studio comune della durata di un anno, dalla semina manuale alla raccolta in covoni ed alla mietitura basato sull’ “ora et labora” di San Benedetto unito ad uno studio sui cereali e sull’aspetto spirituale umano .
L’idea è stata raccolta da una dozzina di persone che con me hanno partecipato al percorso che finirà a fine agosto con la mietitura di circa un ettaro di due vecchie varietà di grano: gentil rosso e marzuolo.

Il percorso è stato intenso, bello, importante, faticoso, fruttuoso ed iluminante: abbiamo studiato insieme i cereali ed i rapporti umani e spirituali, abbiamo lavorato insieme a preparare il terreno, arare, seminare, dinamizzare e spruzzare i preparati biodinamici ( tre volte il 500, l’ultima con l’aggiunta del 504, una volta il fladen, 3 volte il 501, l’ultima con l’aggiunta del 506 e 507oltre al TKP) ed al taglio ed alla raccolta a mano del grano stesso che poi abbiamo preparato in covoni. Penso che in Italia nessun campo di grano abbia avuto una cura biodinamica così intensa. La cristallizzazione sensibile che si farà sui cereali ci evidenzierà la qualità raggiunta.

Ho ed abbiamo imparato insieme molte cose da questo percorso: per esempio, mentre i grani moderni ibridi e nanetti mettono subito la spiga in primavera questi grani prima crescono e si rafforzano in altezza con uno stelo forte e lungo e con una radicazione che raggiunge i 60/70 centimetri di profondità e circa un mese più tardi rispetto ai granetti ibridi mettono la spiga (prima formano bene la struttura sulla quale poggerà la spiga).
Questo fatto ci ha proprio fatto capire che i grani ibridi dei quali purtroppo ci nutriamo anche con l’agricoltura biologica e biodinamica, sono (come oramai tutti i vegetali di oggi) molto precoci e forzati nella crescita, quindi ci forniscono cereali (e cibi) profondamente immaturi: oltre che essere miseri dal punto di vista fisico, “piccoli nanetti senza forza” che sono molto più vicini al buio della terra che al calore del cielo e tutto questo non è un caso…

Anni fa (novembre 2001), in un convegno organizzato da Agri.Bio ad Alba, Luciano Pecchiai un grande medico milanese vicino all’agricoltura biologica disse che l’agricoltura biologica aveva decretato il suo fallimento quando aveva accettato l’uso degli ibridi. Mai parole si sono dimostrate così vere!
La BioSuisse nel suo regolamento, già da due anni, ha proibito l’uso delle sementi ibride nei cereali, eccezion fatta per i mais vitrei per l’alimentazione zootecnica; il marchio AgriBioDinamica, per la prima volta al mondo, ha proibito nel suo disciplinare l’uso di tutte le sementi ibride oltre che prevedere la degustazione e le analisi morfologiche.

A che cosa serve al produttore ed al consumatore avere un cibo da semente ibrida con il marchio Demeter, assolutamente anonimo che ha ben poco, per non dire nulla, da spartire con i fondamenti che ci diede Rudolf Steiner con l’agricoltura biodinamica???? Non è forse una volgare presa in giro????
Non è forse ridotto, almeno in Italia, questo marchio che potrebbe essere una punta di diamante nella certificazione, ad un misero stampino commerciale per poter fare qualche soldino ed illudere e fregare la gente che acquista questi prodotti ma assolutamente privo di motivazioni etiche e scientifico-spirituali????

Fa veramente male sapere queste cose, vedere che sia nel sistema dell’agricoltura biologica e peggio ancora nell’agricoltura biodinamica, la qualità del prodotto è completamente dimenticata e ignorata, sostituita da marchi che illudono e fregano il consumatore.
Siamo ridotti purtroppo anche nel settore dell’agricoltura biologica e biodinamica ad una misera ed infima scopiazzatura della inutile e dannosa “lotta integrata”.
Se veramente vogliamo fare un passo in avanti dobbiamo chiedere e pretendere di sapere che varietà di grano, di zucchino, di pomodoro compriamo quando andiamo in un negozio, soprattutto in un negozio bio…
Sarebbe veramente l’ora di rivedere le basi della certificazione biodinamica: noi come AgriBioDinamica l’abbiamo fatto creando un nuovo marchio, perché cercare di salvare il sistema ormai marcio è impossibile e ci ho anche provato, nel nuovo marchio nessuno ci guadagna un euro, non si creano “pseudolavoranti parassiti” e l’unico nostro guadagno è la qualità del prodotto e la sua giusta remunerazione del produttore.

Tutto questo fa emergere ancora un altro problema: dobbiamo andare alla ricerca di vecchie varietà oppure dobbiamo cercare di creare nuove varietà di cereali, verdure e frutta?
In questo Rudolf Steiner è stato chiaro e netto: i prodotti alimentari che oggi abbiamo a disposizione non consentono più all’essere umano di poter accedere al mondo spirituale, non gli danno più la giusta alimentazione (lo diceva nel 1920!!!).
Per questo aveva indicato di creare nuove varietà di cereali, frutta e verdura, cosa che per esempio Hugo Erbe, Schmidt e pochi altri ricercatori fecero, fra l’altro osteggiati, dileggiati ed ignorati dagli stessi biodinamici…
Un grano antico spesso fermo per generazioni, è si importante dal punto di vista culturale ma vecchio dal punto di vista alimentare, mentre la maggior parte degli ibridi sono invece stupide storpiature della vera essenza del cereale: dobbiamo avere il coraggio e la forza di creare nuove varietà studiando e praticando insieme la miniera di spunti ed informazioni lasciateci da Rudolf Steiner e da coloro che lo hanno seguito.

L’Agricoltore con la A maiuscola che intendiamo oggi è il creatore del cibo, il creatore dell’elemento che fa crescere e trasformare l’uomo, l’animale, il vegetale e la terra verso il cielo, il creatore della vera e continua comunione con il Corpo di Cristo, che facciamo ogni volta che mangiamo e non è solo un vecchio rito come lo è diventata anche la comunione in Chiesa. La Chiesa è la terra ed il corpo dell’uomo e noi dobbiamo lavorare la sua continua e rapida transustanziazione e non complici di un affossamento irreversibile delle forze spirituali.

Per questo motivo, grazie al lavoro fatto nell’anno appena concluso, rilancio l’idea di costituire un nuovo gruppo che studi e che lavori su due nuovi campi di grano, che lanci ed attui idee per creare nuove varietà, sperimenti nuovi preparati biodinamici, nuovi modi di stare insieme, “per salvare l’uomo e non come spesso si dice per salvare il lavoro”. Il lavoro è un mezzo, non lo scopo.

La riunione costitutiva ed esplicativa di questo progetto sarà Venerdì 27 Agosto dalle ore 19,00 alle 23,00 presso la sede di Agri.Bio, Loc. San Sebastiano, 1 a Cissone (CN).

Cosa si richiede? Determinazione, voglia di lavorare insieme per creare nuove basi di lavoro e di socialità con un investimento di denaro minimale ma massimo di impegno, costanza e coscienza.
Il giorno dopo ci sarà la trebbiatura del grano seminato nel 2009 per chi voglia partecipare. Faremo festa insieme, ognuno porta qualcosa e si mangia e (si beve) sui prati.
Chi è interessato alla partecipazione lo comunichi dicendo “Io ci sono” con i suoi dati per fax 0173 748728 oppure per mail ad info@agribionotizie.it.
Vi aspetto profondamente motivati e giustamente carichi di grandi aspettative che sono sicuro esaudiremo insieme pienamente.

IO CI SONO per il 27 agosto 2010
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Via ………………………………Città……………………………CAP………………..
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E-mail………………………………………………………………………………….

Ivo Bertaina

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