Il Canto Gregoriano nasce nel VI° secolo p. Chr. n. ad opera di Papa Gregorio Magno, che pare abbia composto queste monodie liturgiche sotto la diretta ispirazione divina.
La monodia liturgica gregoriana ha assunto la forma della melodia soltanto a partire dal IX° secolo p. Chr. n..
Il Canto Gregoriano non è semplicemente un Canto Corale Sacro legato all’infanzia della Coscienza Cristiana come spesso si dice, ma è un canto in cui la Teologia si esprime nei suoni associati ai Quattro Elementi della Fisica Tradizionale di derivazione Greca (a cui si aggiunge la “Quinta Essenza”, cioè l’elemento Etere), ai Cinque Organi, alle Cinque Emozioni associate ai Cinque Organi e ai Tre Umori Macrocosmici e Microcosmici, in quanto il Cosmo e l’Uomo sono stati fatti a immagine e somiglianza del proprio Creatore, cioè di Dio.

II.
La Teologia dei Quattro Elementi nel Canto Gregoriano

Ad ognuno dei Cinque Elementi Naturali corrisponde un Elemento Teologico, per cui all’Elemento Fuoco corrisponde il Divino, all’Elemento Aria corrisponde l’Anima, all’Elemento Etere corrisponde lo Spirito, all’Elemento Terra corrisponde il Creato Terra con tutti i suoi esseri viventi, all’Elemento Acqua corrisponde il Creato Acqua con tutti i suoi esseri viventi.

de cantuFig. 1.

La notazione musicale nella tradizione gregoriana matura viene apposta sul cosiddetto Tetragramma, costituito da quattro righi musicali o “corde”.
Ognuna della quattro corde è associata ad uno dei Quattro Elementi della Fisica Tradizionale, al corrispondente Organo della Medicina Tradizionale e alla corrispondente Emozione della Psicologia Tradizionale.
Pertanto:

1.    la corda del Do è associata all’Elemento Fuoco, all’Organo Cuore, all’Emozione Gioia, alla Coscienza di Dio e, dal punto di vista teologico, all’Elemento Divino;
2.    la corda del La è associata all’Elemento Aria, all’Organo Fegato, all’Emozione Collera e, dal punto di vista teologico, all’Elemento Anima;
3.    la corda del Fa è associata all’Elemento Terra, all’Organo Milza, all’Emozione Serenità, all’Intelletto e, dal punto di vista teologico, al Creato Terra con tutti i suoi esseri viventi;
4.    la corda del Re è associata all’Elemento Acqua, all’Organo Rene, all’Emozione Paura, alla Coscienza di Dio e, dal punto di vista teologico, al Creato Acqua con tutti i suoi esseri viventi.

Naturalmente, la sequenza delle quattro corde va dalla corda più Yang, corrispondente alla nota Do e all’Elemento Fuoco, alla corda più Yin corrispondente alla nota Re e all’Elemento Acqua.
La sequenza delle note nel testo liturgico, soprattutto quando il canto serve a dare una intonazione musicale a passi biblici tratti dalla Vulgata, riflette strettamente i contenuti teologici trasmessi da ogni parola del Salvatore e presenta uno stretta aderenza allo schema metrico del latino della Vulgata, per cui le note riflettono una totale aderenza con la sequenza degli accenti e con la lunghezza delle sillabe cantate.
Proviamo ad analizzare, a titolo di esempio, alcune parole con la relativa notazione musicale del testo gregoriano riportato in Fig. 1., tratto dal Vangelo di Giovanni 13, 34 e dal Salmo 118:

•    “Mandatum”: il Salvatore si rivolge alle anime umane dei discepoli, costituite da Spirito (Elemento Etere) e Anima (Elemento Aria), dove per “Anima” si intende lo “Spirito” che si eleva a Dio, per dare loro un Nuovo Comandamento; per questo motivo, la sequenza delle note è Sol (Etere) – Sol (Etere) – La (Aria).
•    “Novum”: qui il Salvatore indica il carattere “Novum” del “Mandatum”, cioè il carattere Nuovo del Comandamento divinamente ispirato che Egli affida ai suoi discepoli, perciò le note utilizzate nel testo musicale gregoriano non potranno essere che tre note che indicano il legame delle Anime degli Apostoli, rappresentate dall’Elemento Aria, a Dio, rappresentato nel Cosmo dall’Elemento Fuoco; per questo motivo, la sequenza delle note è Do (Fuoco) – Do (Fuoco) – La (Aria). Si va dunque rapidamente dalla nota  alta Do (Fuoco) verso la nota più bassa La (Aria) dopo due note Do (Fuoco) lunghe, che coprono quasi tutta la parola “Novum”, perché il Comandamento affidato dal Salvatore ai suoi discepoli è una Comandamento Divino (Elemento Fuoco), che solo incidentalmente si serve dell’aspetto umano dell’Anima dei discepoli (Elemento Aria).
•    “Ut diligatis invicem”: qui il Salvatore si rivolge alle anime (Etere+Aria) dei discepoli perché si amino vicendevolmente, pertanto le note usate sono principalmente il La (Aria) e il Sol (Etere).
•    “Dominus”: il Signore si fa Uomo, pertanto il Fuoco Divino si fa Fuoco e Acqua di Vita nell’Uomo, funzione questa assolta nella Medicina Tradizionale dal Triplice Riscaldatore; pertanto, le note usate sono tre Mi (Focus Vitae).
•    “Beati”: l’anima beata, sorta dall’elemento Etere come tutte le anime psichiche, gradualmente si trasforma nell’Elemento Aria e, quindi, nel Fuoco Divino; per questo motivo, la sequenza delle note in questo caso è Sol (Etere) – La (Aria)/Do (Fuoco) – Do (Fuoco).
•    “Immaculati”: la purezza di un’anima beata purificata dal Fuoco Divino è simboleggiata dall’Elemento Cosmico Fuoco; per questo motivo, alla parola “immaculati” del salmista nel canto gregoriano è associata la nota Do (Fuoco).
•    “Ambulant”: il testo inizia con una nota Aria (La), associata ad una nota Fuoco (Do) e seguita da altre note Fuoco (Do), perché l’anima che cammina nella Legge di Dio inizia il suo cammino con una natura originata dall’Elemento Aria, ma finisce con il diventare un’anima di natura divina e, quindi, appartenente all’Elemento Fuoco, proprio come ci insegna il Vangelo di Giovanni:

A quanti però l’hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati
(Vangelo di Giovanni 1, 12-13)

Naturalmente, il Canto Gregoriano nasce dal latino della Vulgata e segue con grande fedeltà i ritmi naturali di quella Lingua Sacra, perché ricordando la lezione del De Magistro di Agostino, in quel tempo si pensava che allontanarsi nel Canto Corale Liturgico dalle strutture metriche e/o grammaticali  del Latino della Vulgata, cioè dal Significante Sacro che esprimeva nel modo più compiuto possibile i Significati Sacri della Buona Novella di Cristo, avrebbe avuto una ricaduta diretta sulla liturgia e sulla corretta trasmissione del Messaggio Evangelico.
La capacità del Canto Gregoriano di seguire con grande aderenza i ritmi naturali del Latino Sacro della Vulgata ha donato al testo cantato la caratteristica di riequilibrare la Luce (Qi) degli Organi associati alle singole note e, in particolare, di rafforzare la Luce del Cuore, l’Organo associato all’Elemento Fuoco, cioè all’Elemento Divino Microcosmico. Non deve meravigliare, quindi, se nel Canto Gregoriano si passa spesso dalle note Aria (La) e dalla nota Etere (Sol) alla nota Fuoco (Do). Questo passaggio permette di agire sulla Luce (Qi) del Fegato, per trasformare la Collera dello Spirito, che ha sede nel Fegato (Elemento Aria), nella Gioia dell’Anima rivolta a Dio, che ha sede nel Cuore (Elemento Fuoco).
La Medicina Sacra, che ispira il Canto Gregoriano, ha lo scopo di curare il Cuore (Elemento Fuoco) degli Uomini, cioè i mali dell’Anima insidiata dal Peccato e dalla Malattia.
Il canto divino della Vulgata, permettendo di riequilibrare La Luce dei Cinque Organi agendo sul Cuore, consente di riequilibrare la vita emozionale delle Persone, di liberare l’Uomo dalle Malattie del Corpo e dell’Anima e di restituirlo all’Amore di Dio.
Un caro saluto e una Buona Pasqua 2005 a tutti voi e ai vostri cari.
Roma, 27/3/2005 – Pasqua di Risurrezione

APPENDICE

Anche la musica polifonica cinquecentesca e seicentesca (Palestrina, De Victoria, ecc…) si basa sulla dottrina ippocratico-galenica dei Quattro Elementi.
Non per nulla Palestrina, innovando rispetto al Canto Gregoriano, ha introdotto nella musica corale polifonica le Quattro Voci (Soprani, Contralti, Tenori e Bassi). Ognuna di queste quattro voci corrisponde ad uno dei Quattro Elementi, cui si può aggiungere il Baritono che invece rappresenta nelle medicine orientali l’Elemento Terra/Luce.
Anche la battuta di 4/4 sorta con il passaggio dalla musica modale alla musica tonale segue la legge galenica dei Quattro Elementi…

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