Venerdì 15 febbraio, vicino all’uscita della metropolitana di Konigstrasse, al centro di Norimberga c’era una ragazza che cantava con le mani giunte in preghiera, seduta   lungo il muretto della stessa uscita: di nero vestita e seduta sulla sua sacca, intonava dolci nenie che sembravano quasi canti orientaleggianti. Io quando vedo qualche “collega” che canta o suona mi lascio subito prendere e rapito ascolto sempre molto volentieri … la musica per me è un nutrimento indispensabile come il cibo.

Dato che uscivo da un negozio dove avevo comperato un po’ di vestiti ed avevo diverse borse, mi sono seduto su una panchina vicina e l’ho ascoltata con attenzione: le ho poi donato qualche euro e lei mi ha risposto con un bel sorriso ed un ringraziamento. La cosa bella che ho visto molti passanti, uomini, donne e perfino dei ragazzi che le posavano qualche spicciolo in una bella ciotola argentata! La sensibilità musicale esiste ancora: i cuori non sono ancora muti!

Dopo qualche minuto è arrivata una macchina della polizia che le si è fermata davanti, e lei si è subito alzata impaurita ed ha smesso di cantare: i due poliziotti scesi, un uomo ed una donna, le hanno chiesto i documenti ed ho capito dal loro comportarsi e parlottare che le hanno intimato di andarsene subito.

Poi andata via la polizia, lei scossa dalla cosa si è avvicinata alla panchina e si è seduta vicino a me ed io le ho detto che cantava veramente bene con una dolcezza straordinaria, le ho detto che oggi il mondo ha molto bisogno di canti e di musica e che coi suoi canti non solo non disturbava nessuno, ma anzi era bello e gratificante sentirla e che trovavo veramente eccessivo l’intervento della polizia per farla smettere di cantare. Parlando in un mezzo spagnolo lei mi ha detto che si chiama Lavinia, che erano due settimane che era arrivata a Norimberga e che tutti i giorni la polizia la fermava e non solo la facevano andare via, ma le sequestravamo spesso anche tutte le monetine che raccoglieva perquisendola. Mi ha detto che viene dalla Romania, ha 28 anni e tre figli piccoli, con il marito che l’aveva lasciata, ed era venuta con la madre in Germania a cercare un po’ di fortuna e viveva e dormiva su una vecchia auto con la madre.

Mi ha detto che i canti sono preghiere cristiane della sua zona di origine ed assomigliano vagamente a motivi tipo “In excelsis deo” un po’ orientaleggianti …

Il canto o suonare una melodia, soprattutto per e tra le persone , è lo strumento più immediato di comunicazione di amore disinteressato, senza problemi di lingua o di cultura.

Col canto non si percepisce mai una minaccia, paura, ansia o rabbia, ma ti da vibrazioni piacevoli e guaritrici ed emozioni che non sappiamo controllare e che ci svelano l’anima. Stando accanto a qualcuno che sta cantando sarebbe impossibile avere percezioni negative!

Al contrario, si sente subito e direttamente arrivare nel cuore calore, fiducia ed amore e le barriere tra gli umani si disgregano fatalmente col canto . Il canto è l’anticipazione di come inizieremo a comunicare tra poche centinaia di anni attraverso le immagini create dal nostro pensare, perché ascoltare chi canta o suona accende in noi immani forze immaginative e creative. Il canto è magia per eccellenza, magia creativa alla portata di tutti.

Questo fatto mi ha fatto pensare che anche in Germania, nazione che notoriamente ama da sempre la musica e l’arte, i canti di una giovane donna straniera facciano paura al potere e vadano fatti tacere, ed è veramente brutto questo fatto: oggi la musica ed il canto libero sono diventati reati! La possibile personale evoluzione spirituale umana aiutata dal canto va fermata in ogni modo! Questo piccolo fatto reale è un sintomo di un grave malessere spirituale che lentamente e silenziosamente sta avanzando ….

Questo fatto mi ha fatto venire voglia di andare quest’estate a suonare per le strade in una città europea chiedendo l’elemosina come lei rischiando di essere arrestato …..

Se in questo periodo passerete da Norimberga, in centro, fino a che non l’arrestano o la mandano via, andate ad ascoltarla! Merita la pena e merita la nostra attenzione, la nostra solidarietà e la nostra offerta!

Un uomo che non canta è un uomo senza futuro!” diceva 2700 anni fa Esiodo, grande e veggente poeta greco! Come dargli torto!

Ivo Bertaina

 

 

 

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